Ad un anno dall'inizio del conflitto

Lorenzo Eusepi, Vice Segretario Generale ActionAid Italia: “La situazione in Tigray purtroppo non sta migliorando. Il conflitto, iniziato da novembre del 2020 e che ha causato finora milioni di sfollati, continua ad interessare la regione settentrionale dell’Etiopia.

Dall’inizio di giugno, a seguito della decisione del governo di un cessate il fuoco, le vie di comunicazione sono state bloccate, non si può accedere alla regione ed anche i servizi di telecomunicazioni non sono disponibili. All’inizio di luglio c’è stata una brevissima ripresa dei servizi a cui è seguito un blocco totale che persiste ancora oggi.

Il cessate il fuoco è stato rimosso e gli scontri sono ripresi, coinvolgendo anche altre regioni confinanti come l’Amhara e l’Afar.

Le attività del progetto scolastico sono quindi chiaramente ancora sospese.

I colleghi sul campo sono riusciti da qualche giorno a raggiungere una zona da dove poter telefonare e mettersi in contatto con la sede di Addis Abeba.

Grazie a questa chiamata ci hanno rassicurato sul fatto che stanno bene, e che le due scuole non sono state danneggiate. Questo ci permetterà, una volta che la situazione di emergenza sarà rientrata, di riprendere la costruzione da dove l’abbiamo lasciata.

In base alle informazioni che siamo riusciti a raccogliere, l’area dove abbiamo avviato la costruzione delle scuole è relativamente al sicuro ma la situazione dell’intera regione rimane instabile e il blocco delle comunicazioni complica i lavori.

In questo momento la priorità è garantire che lo staff locale possa dare supporto alle famiglie in difficoltà.

Non avere notizie quotidiane è per noi un grande limite e motivo di preoccupazione continua. Lavoriamo in quella zona da tantissimi anni, conosciamo bene le singole famiglie, i bambini, le associazioni con cui collaboriamo. Continueremo, con ogni mezzo disponibile, a monitorare la situazione in vista di una ripresa dei lavori che speriamo avvenga al più presto.”

 

Dopo aver colpito duramente l’Italia e l’Europa, l’emergenza COVID 19 si sta diffondendo nei Paesi più poveri dell’Africa, dove a causa di disuguaglianze sociali e crisi umanitarie già esistenti, si temono conseguenze drammatiche. In Etiopia e in tanti altri Paesi, ActionAid si impegna a mettere al sicuro le persone, siano essi colleghi, partner ma soprattutto destinatari dei nostri progetti. L’emergenza in Etiopia è drammatica… le attività scolastiche sono ferme, è raccomandato stare a casa e lavarsi spesso le mani, tutto questo in una realtà dove le famiglie abitano in case fatiscenti e senza accesso all’acqua. Inoltre, stando chiusi a casa, l’accesso al cibo è precluso. C’è tanto da fare e in fretta.”